Cosa fare quando una tartaruga esce dal letargo?

Cosa fare quando una tartaruga esce dal letargo?

Generalmente il risveglio delle tartarughe di terra avviene tra marzo e aprile, in primavera, quando le temperature ricominciano a salire in modo stabile al di sopra dei 10°C e i raggi del sole iniziano ad essere più caldi.

Da un giorno all’altro, camminando in giardino, ci troveremo di fronte le nostre amiche, lasciate all’arrivo dei primi freddi.

Che cosa fare quando una tartaruga esce dal letargo?

Tartaruga che si sveglia dal letargo

Anche il momento del risveglio, come quello del letargo, è molto delicato. Le tartarughe appena risvegliate sono deboli e disidratate.

La prima cosa da fare è fornire acqua alla nostra testuggine, che avrà bisogno di idratarsi. Nel momento in cui la tartaruga riprenderà a bere e a urinare, vorrà dire che il suo sistema organico ha ripreso a funzionare.

Non spaventiamoci se la tartaruga non mangia da subito!

Tartaruga che mangia lattuga

Potrebbero passare dei giorni prima che la testuggine riprenda a nutrirsi. Come abbiamo detto, la cosa principale è la reidratazione, inoltre far ripartire tutto il sistema organico dopo un periodo di ibernazione richiede necessariamente del tempo. Le tartarughe non sono delle macchine e il loro organismo ha bisogno di tempo per riadattarsi.

Ovviamente, se percepite qualcosa che non va, se notate che la tartaruga dopo qualche giorno non apre gli occhi, se emette suoni simili a dei soffi, è il caso di farla controllare da un veterinario.

Se la tartaruga di terra ha effettuato un letargo controllato in casa, il risveglio va effettuato gradualmente, come avverrebbe in natura. Il terrario quindi va spostato in luoghi a mano a mano più caldi e, se necessario, utilizzate delle lampade riscaldanti.

Per le tartarughe che hanno affrontato il letargo in giardino, uscite all’aperto nelle ore più calde. Una volta avvistate le testuggini offrite loro dell’acqua e fate loro dei bagni in acqua calda.

Come capire se la tartaruga sta bene?

Tartaruga in giardino

Per prima cosa dobbiamo osservare la tartaruga, verificare il carapace, gli arti, gli occhi per vedere se c’è qualche segno di sofferenza o malattia, come infezioni e/o ferite.

In secondo luogo dobbiamo verificare se le funzioni fisiologiche ripartono e quindi se l’animale beve e urina.

Successivamente osserviamo se riprende la nutrizione spontanea e la defecazione, questo ci darà il segnale di una ripresa del funzionamento gastro-intestinale.

Fate attenzione alla respirazione, cercando di notare se l’animale sbadiglia in continuazione, se il naso cola o comunque se ci sono chiari segni di difficoltà respiratoria.

Per quanto riguarda gli esemplari che hanno avuto un letargo controllato, prima di porre le tartarughe all’esterno, verificate che le temperature si siano stabilizzate. Come dicevamo, le tartarughe escono dal letargo debilitate e non abituate agli sbalzi di temperatura, potrebbero pertanto ammalarsi. In questi casi, soprattutto se le testuggini sono giovani, portatele all’esterno, magari lasciandole nel loro terrario, nelle ore più calde per far prendere loro il sole, utile al carapace. Riportatele in casa non appena le temperature accennano a scendere.

Alimentazione dopo il letargo

Tartaruga che mangia foglia verde
Cosa mangiano le tartarughe dopo il letargo? Appena risvegliate le tartarughe dimostrano di preferire alimenti di cui vanno ghiotte, quindi la frutta e verdura più succulenta, come i pomodori. Questi cibi però vanno somministrati con cautela, perchè potrebbero dare origine a problemi intestinali. É consigliato fornire alla tartaruga dell’erba di campo, se disponibile, in alternativa verdure di vario genere, meglio se spolverizzata con osso di seppia, utile per il carapace. Non appena notiamo che la tartaruga riprende a nutrirsi in modo regolare, possiamo ritornare alla normale alimentazione.

Al risveglio, per agevolare la ripresa delle forze è anche valido fornire i mangimi ricchi di calcio e di tutti i nutrienti per mantenere la tartaruga in salute e per farle recuperare il peso perso nel corso del letargo. Pensate che nel periodo di ibernazione questi animali perdono ogni mese l’1% della loro massa corporea. É perciò consigliato non prolungare il letargo per più di 4 mesi, soprattutto per gli esemplari giovani!

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